La nostra storia si intreccia con quella di Galileo Galilei, che fu maestro di Daniello Antonini, antico proprietario della tenuta. L’immagine del nostro marchio infatti ricalca la sagoma di un disegno tecnico contenuto in un carteggio tra i due, mentre il richiamo alla goccia evoca la nostra passione per una qualità essenziale che inonda i sensi al primo assaggio.
Abbiamo quindi raccolto un’antica e preziosa eredità per trasformarla in una nuova visione. Le linee e le sezioni del disegno, che costruiscono la nostra “stilla“, parlano anche dei nostri intenti: il cerchio, sintesi perfetta tra arte e geometria, si interseca con nuove direzioni che puntano al futuro e ci proiettano a nuove sfide.
Così uniamo due vocazioni complementari: da una parte la conoscenza dei terreni, delle viti e dei processi di vinificazione, dall’altra il tocco poetico dell’esperienza, che si riferisce a quel modo unico che abbiamo di prenderci cura di ogni singolo acino d’uva.
Tutte le nostre bottiglie che comprendono vini bianchi, rossi e riserve invecchiate in legno, rappresentano un’armonia equilibrata tra natura e cultura, tra tecnologia e artigianato, tra rispetto per gli antichi metodi e spinta all’innovazione e mette insieme saperi diversi e trasversali raccolti di generazione in generazione.
Ciascuna goccia della nostre bottiglie contiene l’essenza di un territorio unico e sancisce quella promessa tra l’uomo e la terra che si rinnova ad ogni vendemmia.
Le bottiglie Pribus si possono degustare anche in loco, laddove nascono, nella suggestiva cornice della foresteria appartenente alla villa padronale. La prelibatezza dei vini e la bellezza naturale dei vigneti che si estendono a perdita d’occhio permettono ad ogni visitatore di vivere un’esperienza sensoriale indimenticabile.